Come già anticipato, numerose possono essere le cause della foruncolosi. Tuttavia, è lecito affermare come molto spesso le determinanti possano essere ricondotte all’infezione da stafilococco aureus. È piuttosto possibile che la foruncolosi sia derivante dalla reinfezione di un precedente focolaio, che non si è evidentemente debellato con un livello definitivo. Purtroppo, molto spesso è l’inosservanza delle basilari norme igieniche la causa alla base della formazione di questa dermatite: un invito in più a curare attentamente il benessere e la salute della propria pelle, utilizzando i prodotti detergenti più appropriati.
Chiunque può essere colpito da questa dermatite, anche se è vero che più frequentemente la foruncolosi colpisce le persone che sono indebolite da altre malattie, e in cui l’organismo è pertanto già messo a dura prova dalla presenza di altri contesti patologici.
Inoltre, possono essere più frequentemente colpiti da foruncolosi soggetti diabetici e, per quanto sopra detto in relazione all’inosservanza delle norme igieniche, i più giovani, spesso disattenti nei confronti della dovuta pulizia della pelle.
La foruncolosi può svilupparsi praticamente ovunque, ma le zone di maggiore frequenza sono ben note: si tratta del volto, del collo, delle braccia, dei glutei. Non è comunque escluso che la foruncolosi possa manifestarsi anche in altre zone del corpo. È più difficile, invece, che la foruncolosi possa colpire contemporaneamente due o più parti del corpo, rimanendo invece prevalentemente incentrata su una zona principale.
Riconoscere la foruncolosi non è certo difficile, anche se per averne la certezza bisognerà naturalmente ricorrere al consulto con un medico dermatologo. Ad ogni modo, si può ricordare come il principale sintomo sia la comparsa di un nodulo duro, dolorante e arrossato, che con il passare del tempo “matura”, andando a sviluppare, nella sua parte più alta, una pustola che contiene del pus.
La fortuncolosi può essere una dermatite piuttosto persistente, tale da rendere necessario un trattamento a base di antibiotici e sulfamicidici, a discrezione del medico curante, sulla base delle caratteristiche del paziente e sul livello di gravità della malattia. Spesso è inoltre consigliabile che i pazienti avviino un’attività “depurativa” del proprio organismo, evitando magari l’assunzione di bevande alcoliche, di cibi troppo grassi o troppo zuccherati, e così via. Insomma, una duplice azione (da una parte i farmaci, dall’altra parte un’alimentazione equilibrata), sarà certamente quel che può fare al caso vostro.
Per saperne di più, naturalmente, provate a parlarne con il vostro medico di fiducia.