Il melanoma cutaneo è una forma abbastanza rara di tumore della cute (il 5% di tutti i tumori della pelle hanno tale forma), che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti (alcune cellule che compongono la nostra pelle). Sul perché si tratti di una delle forme tumorali, vi sono davvero pochi dubbi: la pelle è l’organo più esteso del nostro corpo, ed essendo piuttosto delicata e sottoposta a molti “stress”, le malattie sono dietro l’angolo.
Oltre – come abbiamo avuto modo ricordare – ad essere l’organo più esteso del nostro corpo, la pelle è anche uno degli organi più “complessi”. Quella che è generalmente chiamata “pelle” è infatti una successione di tre diversi strati: l’epidermide, che è la parte più esterna, il derma, e il tessuto sottocutaneo. Nella parte più esterna si trovano proprio i melanociti che hanno il compito di produrre la melanina, un pigmento che protegge dagli effetti dannosi dei raggi solari. A volte, i melanociti possono dar luogo ad agglomerati scuri visibili sulla pelle, i nei (o nevi).
Il melanoma cutaneo colpisce principalmente gli uomini e le donne intorno ai 45-50 anni, e sebbene negli scorsi decenni l’età media in cui si contrae la malattia si è abbassata, è ancora molto raro che colpisca i bambini e i giovanissimi. Stando ai dati forniti dall’Associazione italiana registi tumori, ogni 100.000 persone si stimano circa 13 casi, con 3.150 nuovi casi ogni anno tra gli uomini, e 2.850 nuovi casi tra le donne. L’incidenza è in continua crescita, ed è raddoppiata nel corso degli ultimi 10 anni.
Il melanoma cutaneo – e gli altri tumori della pelle – possono essere prevenuti (o, meglio, si può ridurre il rischio di sviluppare tali malattie) attraverso una serie di comportamenti di buona educazione e trattazione della pelle. È dunque consigliato dai dermatologi esporsi in maniera moderata al sole fin dalla giovanissima età, evitando in particolar modo le ustioni. Meglio inoltre evitare di esporsi durante le ore più calde, riducendo l’uso di lampade o lettini abbronzanti. Si ricorda inoltre di controllare sempre l’aspetto dei propri nei, andando a consultare periodicamente un buon dermatologo e, in aggiunta, effettuare un’autoanalisi allo specchio (o facendosi guardare da un familiare nei punti non raggiungibili con il proprio sguardo).
Sono diverse le modalità di cura del melanoma cutaneo: dipende dalla gravità della malattia, dall’ampiezza del neo e dalle altre sue caratteristiche (il dermatologo saprà certamente “guidarvi”) all’interno della corretta individuazione della terapia. Tra le varie, la prima scelta è in genere la chirurgia, che molto spesso può portare a una completa guarigione, soprattutto se si intercetta la patologia nella fase iniziale. La radioterapia è invece utilizzata principalmente quando il melanoma si ripresenta dopo un altro trattamento, mentre la chemioterapia non viene generalmente considerata come un trattamento efficace, sebbene possa aiutare ad alleviare i sintomi nelle fasi più avanzate. Vi sono poi altre terapie, definite locoregionali, che consistono nel somministrare particolari farmaci in dosi alte nelle aree che si vuole isolare dal resto dell’organismo, e altre terapie ancora in fase di sperimentazione.