Quando si parla di linfonodi, il primo pensiero che nasce è la giustificata preoccupazione di aver incontrato una brutta malattia. Vengono, infatti, molto spesso associati al cancro, ma pochi sanno che i linfonodi sono una parte importante del nostro essere. Grazie a loro, il sistema immunitario può svolgere al meglio il suo lavoro. Ma entriamo nei dettagli.
Le condizioni cliniche che interessano i linfonodi possono essere di vario tipo. A seconda delle cause, richiedono un trattamento diverso. Oggi ci concentriamo sulla loro reattività.
I linfonodi reattivi vengono chiamati così perché reagiscono agli attacchi di virus e batteri i quali possono scatenare infiammazioni e infezioni. Nella maggior parte dei casi non parliamo di una malattia grave; sono infatti il sintomo di una infezione o di un’infiammazione in corso.
Si tratta di piccole ghiandole situate lungo il sistema linfatico. Sono circa 600, diffusi in ogni parte del corpo. In particolare, li troviamo in ascelle, inguine, addome, collo e nel sotto-mandibola. I linfonodi svolgono un ruolo cruciale come filtri del sistema immunitario: fermano sul nascere l’azione dei microrganismi dannosi.
Indicano la capacità dei nodi di difendersi in una situazione di potenziale pericoloso. I linfonodi reattivi possono aumentare di grandezza a causa delle cellule immunitarie presenti in essi. Ciò viene chiamato linfoadenopatia, condizione legata ai processi infiammatori nei linfonodi stessi. Di rado associata a malattie neoplastiche, mentre due dei sintomi più diffusi sono dolore e fastidio al tatto.
Se i linfonodi reattivi sono gonfi nella zona del collo, la causa può essere un’infezione virale, come la mononucleosi, o batterica, dal semplice mal di gola fino a tubercolosi e leucemia. L’aumentare delle dimensioni dei linfonodi sotto-mandibolari potrebbe essere un sintomo di decadimento, mentre i linfonodi reattivi ascellari potrebbero interessare un cancro al seno o infezioni minori. Malattie come la sifilide possono, invece, provocare la reazione dei linfonodi inguinali.
Tra le molte cause di linfonodi reattivi possiamo trovare anche le malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide.
Nonostante non bisogna sottovalutare i sintomi dei linfonodi reattivi, prima di allarmarsi eccessivamente è importante consultare un medico. Il professionista saprà consigliarvi i passi da seguire e può prescrivervi un’ecografia. È, infatti, fondamentale conoscere i sintomi e soprattutto la causa prima di cominciare un trattamento. A seconda di questa, il medico determinerà la cura da seguire.