Non appena avvertiamo un formicolio al braccio sinistro o, peggio, anche un dolore non causato da traumi, sforzi e/o falsi movimenti, e, magari, anche un senso di pesantezza al medesimo braccio, siamo immediatamente indotti a pensare di avere un qualche problema cardiaco quando non, nel caso dei più pessimisti, addirittura un infarto in atto.
Ovviamente non si vuole qui negare che uno tra i sintomi di un principio di infarto cardiaco è proprio il formicolio al braccio sinistro, poi seguito, in genere, da una sensazione di pesantezza e dalla dolenzia dello stesso braccio, però, se c’è un infarto del miocardio in atto, il sintomo assume della caratteristiche che lo rendono più riconoscibile: il formicolio non si ferma al braccio ma si propaga sino alle ditae si avverte come un forte intorpidimento dell’arto.
Naturalmente non è ancora il caso di allarmarsi, a meno che contemporaneamente non si avvertano:
Di conseguenza, nonostante anche noi si pensi che dolori “strani”, magari intensi ed irradianti, al braccio sinistro non dovrebbero MAI essere sottovalutati, e soprattutto quando si è maggiormente esposti ai rischi di problemi cardiaci (età sopra in cinquant’anni sia per le donne che per gli uomini, sindromi metaboliche, evidente sovrappeso, problemi cardiaci già noti, ipertensione o aritmia già note), ribadiamo comunque fermamente che ciò che sta all’origine di questo sintomo può essere di svariata natura, e, nella maggioranza delle volte, benigna o, almeno, non così pericolosa.
Una causa piuttosto frequente per donne e uomini di qualsiasi età è la malattia del tunnel carpale, cioè un’infiammazione di un nervo, precisamente il nervo mediano del braccio, che, partendo dall’ascella arriva a lambire le tre prime dita delle mani. E’ frequente per lo più in quegli individui che, magari per motivi di lavoro, sono costretti a compiere dei movimenti ripetitivi, in modo meccanico, con la mano ed il braccio: ad esempio chi opera ad un computer per tante ore al giorno. Non per niente è anche chiamata “sindrome del mouse”.Questo disturbo genera una forte dolenzia ed anche un indolenzimento che parte dal polso e si irradia poi alla mano e poi ancora a tutto il braccio, ingenerando un indebolimento delle parti colpite, funzionalità e sensibilità. Anche una gestazione può provocare la sindrome del tunnel carpale.
Parlando di donne, anche quei dolori al seno che a volte precedono l’imminente ciclo mestruale (la famosa “mastodinia ciclica”) possono talvolta propagarsi al braccio, in modo anche piuttosto sensibile.
Una causa tanto frequente quanto temporanea e non pericolosa di formicolio al braccio sinistro (o destro, ovviamente), è il dormirci sopra in modo da tenerlo schiacciato sotto il peso del nostro corpo: la rallentata circolazione del sangue provoca, appunto, formicolio ed indolenzimento.
Non dimentichiamo, inoltre, che anche gli strappi e le contratture muscolari possono provocare dolori e formicolii al braccio, come anche sforzi, traumi e anche colpi d’aria. Attenzione, poi, ai processi infiammatori di tendini (le tendiniti) e delle articolazioni, sia in forma acuta che cronica.
Se invece di essere “generalizzato” a tutto il braccio, il dolore si concentra sulle articolazioni ed arriva alla mano ed al polso, potremmo anche pensare ad un principio di forme artritiche, soprattutto se ai sintomi si associa una sensazione di rigidità.
Le ernie cervicali possono provocare anch’esse formicolio al braccio sinistro, con annessa torpidità e fino ad arrivare anche al perderne la sensibilità.
Accade alle volte che formicolii, dolori ed intorpidimento agli arti sono provocati da situazioni di stress posturale molto forte, poiché queste situazioni portano ad un irrigidimento di alcune fasce muscolari e di alcune articolazioni, anche in modo sensibilmente prolungato: Questo può accadere sia mentre si dorme, oppure anche mentre si guida o si lavora. Naturalmente se il problema tende a ciclizzarsi ed anche riprendendo le corrette posture non accenna a diminuire, neanche in condizioni di riposo, allora è saggio comunicare questo problema al proprio medico curante quanto prima, a fargli un’accurata descrizione dei sintomi. Un’attenta valutazione della sintomatologia ed un’accurata anamnesi infatti possono far maturare la giusta intuizione per individuare quali indagini ulteriori ed a quale specialista rivolgersi per debellare il problema.