Il processo di fuoriuscita viene ostacolato, diventando così la causa di ulteriori disagi riguardanti il cavo orale: in questo caso il disturbo rientra nella dicitura di disodontiasi. E fatta eccezione per alcuni soggetti a cui viene diagnosticata la disodontiasi già in fasi precedenti, ovvero durante la formazione dei denti da latte, nella maggioranza dei casi il termine si rivolge in maniera specifica ai terzi molari.
Cause
Le ragioni che interessano l’insorgenza della disodontiasi vanno rintracciate principalmente nel dente o nei denti interessati, e nel tratto gengivale circostante. In alcuni casi si riscontra il dente del giudizio in procinto di fuoriuscire può incontrare delle limitazioni dovute ad un orientamento errato. Pertanto, anziché emergere dalla gengiva con l’inclinazione corretta, finisce con l’assumere un grado che lo porta a incontrare altri denti, o generando lesioni nel tessuto molle.
Allo stesso modo, può avvenire che l’impedimento sia da imputarsi al tessuto stesso che, non essendo morfologicamente idoneo, conduce alla formazione di vere e proprie sacche: depositi potenziali di materiale batterico e terreno fertile di infiammazioni.
Molti studi inoltre hanno operato anche un ulteriore distinzione di cause tra molari superiori e inferiori. Quando si tratta dell’arcata inferiore infatti, molto spesso la ragione può annidarsi già nella forma stessa della mandibola cranica, con fattori quindi dovuti ad una predisposizione precedente.
I sintomi
Pur affidando l’identificazione sicura del problema attraverso un esame radiologico approfondito, ci sono altri segnali che consentono di evidenziare l’insorgere della disodontiasi. Sia che si tratti di una causa dovuta alla conformazione mandibolare o al tessuto relativo al dente interessato, il soggetto accusa un dolore persistente al cavo orale. In molti casi quest’ultimo è dovuto soprattutto a ragioni batteriche, a causa di infiammazioni gengivali.
Quando l’infiammazione raggiunge una certa entità e si estende maggiorente, si può riscontrare anche una fistola, ovvero un insieme di pus concentrato in un solo punto. Un chiaro segno dello stato avanzato del malessere.
Le cure
Il primo tipo di approccio risolutivo per risolvere il presentarsi della disodontiasi, è quello di favorire la naturale fuoriuscita del dente. A tale proposito si ricorre ad un’intervento chirurgico che vede coinvolti i tessuti nelle prossimità dei denti non emersi correttamente, asportandoli a seconda dei casi. Se questa strada non è percorribile può invece essere considerata anche l’opzione di un’estrazione diretta, estraendo il dente in maniera integrale. Si registrano comunque anche delle eccezioni in tal senso, e per riuscire a risolvere il problema è stato necessario procedere sezionando il dente in più parti, a seconda dei casi.
Nel caso si avvertissero alcuni dei sintomi, o si considerasse l’ipotesi di essere soggetto alla disodontiasi è consigliabile evitare di lasciare trascorrere del tempo senza intervenire, fissando quanto prima un appuntamento per una visita approfondita con uno specialista dentale.