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Linfa di betulla, caratteristiche e proprietà terapeutiche

Pubblicato da
Francesca Rotondo

La betulla è una pianta estremamente sfruttata in tutti i suoi principali componenti. In ambito curativo e terapeutico si usa ad esempio la foglia, con contenuto di flavonoidi per almeno l’1,5%, iperoside (2-3%), olio essenziale (1%), ossidi sesquiterpenici, tannini, vitamina C, acido clorogenico e caffeico, resine, alcoli triterpenici, saponine. Non solo: si utilizzano anche le gemme e la corteccia, ricca di betulina (10-14%) e tannini.

Utilizzi della linfa di betulla

Le foglie fresche di betulla sono più attive, e questo fa supporre che l’olio essenziale possa rafforzare l’attività diuretica. La foglia di betulla si utilizza nel reumatismo, nella gotta, nella litiasi renale, come lavaggio nelle affezioni delle vie urinarie. La linfa, acquosa e ottenuta dalle foglie, ha invece un’attività antibiotica e antibatterica.

Tra le altre caratteristiche della linfa di betulla, gli infusi contro la caduta di capelli (mentre con le cortecce si possono preparare pediluvi utili contro il sudore dei piedi). La corteccia si può usare anche per la cura delle affezioni cutanee. La linfa ottenuta dal catrame di betulla si può inoltre usare come pomata contro i reumatismi e può essere impiegata in prodotti per il massaggio sportivo. Il carbone di betulla è inoltre, polverizzato, utile per le sue azioni assorbenti, trovando pronta applicazione nelle affezioni gastrointestinali, accompagnate da meteorismo.

Ancora, ricordiamo come la linfa di betulla, che contiene due eterosidi, è un potente antinfiammatorio naturale. In particolare, può essere considerato come un trattamento di prima scelta nei confronti dell’iperuricemia: la sua assunzione regolare per 2-3 mesi ne permette la riduzione del 20-30%, ottenendo così una pronta diminuzione del rischio vascolare e articolare.

Ad ogni modo, l’applicazione più nota della linfa di betulla è certamente quella “dimagrante” o, per meglio dire, snellente. La linfa di betulla può infatti essere usata per il trattamento della cellulite, poiché ne riduce nettamente l’impastamento e la componente algica, e contrasta – con l’incremento della diuresi – la ritenzione idrica. Per queste motivazioni, la linfa di betulla rientra spesso negli schemi terapeutici del trattamento del sovrappeso.

Come si raccoglie la linfa di betulla

Chiudiamo infine con una piccola curiosità che, probabilmente, molti dei nostri lettori non conoscono. La linfa di betulla viene infatti raccolta attraverso una tecnica molto particolare: all’inizio del mese di marzo, durante la montata primaverile, vengono praticate dei fori a circa un metro da terra nelle betulle adulte. I fori, leggermente obliqui verso l’alto, e profondi tra i 2 e i 5 centimetri, ospitano un tubicino da cui la linfa defluisce lentamente nei recipienti posti a terra. In questo modo si ottiene questo prezioso elemento curativo e terapeutico, maggiormente conseguito dalle piante di media grandezza, situate in luoghi elevati e, possibilmente, quando l’inverno è piuttosto rigido, con la parte del tronco esposta a sud.

Francesca Rotondo