Il nodulo polmonare, o nodo polmonare, è un’area del polmone che è contraddistinta da un’accresciuta densità e margini definiti. Si può trovare in uno o più polmoni, ha una grandezza di norma inferiore ai 3 centimetri e non sempre (anzi, nella maggior parte dei casi) è necessariamente sinonimo di necessaria preoccupazione. Ma quali sono le sue cause? E quali le conseguenze? E come si può curare?
Cause
Il nodulo polmonare può essere determinato da una lunghisssima serie di cause. Una prima “classe” di determinanti è rappresentato dalle lesioni e dalle anomalie “anatomiche”, e dunque congenite, come una cisti broncogena o una fistola arterovenosa. Può inoltre trattarsi di un tumore maligno (come il carinoma broncogeno o un linfoma), oppure di un tumore benigno che risiede nel polmone (come un angioma o un fibroma).
Molto spesso, inoltre, il nodulo polmonare è frutto di una infezione: si pensi alla polmonite o alla cisti da echinococco. Ulteriormente, si può ricondurre la formazione di un nodulo polmonare a una manifestazione non infettiva, come la sarcoidosi o un nodo reumatoide. Tra le altre, le lesioni vascolari o, per esempio, una più semplice condensazione di mucosa in corso di asma o di fibrosi cistica.
Come riconoscere i noduli
Considerato che molto spesso il nodulo polmonare è asintomatico, spesso si scopre di avere uno o più noduli polmonari quando si effettua un esame radiografico del torace, da effettuarsi per motivi che sono indipendenti dalla sua presenza. Di qui, la principale caratteristica di diagnosi: i noduli polmonari non hanno sintomi, tranne i casi in cui la lesione che li determina crei sintomi secondari, come infezioni respiratorie, tosse, espettorazione di mucosa, e così via.
Il momento della diagnosi di un nodulo polmonare coincide, generalmente, con l’apparizione di gravi preoccupazioni nella mente del paziente. È bene comunque ricordare che nella maggior parte dei casi i noduli polmonari sono derivanti da lesioni benigne, e che molto spesso si finisce con l’individuare un nodulo polmonare perchè, grazie alle più recenti TAC, si può ottenere un elevato grado di precisione (in altri termini, oggi si scoprono molti più noduli poichè i “vecchi” macchinari non erano in grado di farlo).
Dunque, con documentazione (radiografia, TAC) alla mano, un esperto pneumologo potrà immediatamente stabilire quali siano i problemi eventuali alla radice, eventuando di sovrastimare o sottostimare gli stessi. Generalmente, l’analisi e la diagnosi vengono effettuate sulla base delle caratteristiche del fibroma, come i suoi margini, la presenza di un alone, la presenza di lesioni cistiche ed escavate, la presenza di un broncogramma aereo, o ancora di noduli satelliti, di calcificazioni, di dimensioni più o meno ampie.
Quali sono le terapie da seguire
Come intuibile da quanto sopra abbiamo avuto modo di affermare, la terapia dei noduli polmonari dipenderà dalla natura degli stessi. Nella buona parte dei casi non sarà affatto necessario procedere con una terapia specifica, visto e considerato che si tratta di lesioni innocue. Nei casi più complessi, sarà invece necessario procedere con una soluzione chirurgica e chemioterapica (ma solamente nelle ipotesi in cui il nodulo rappresenti una lesione tumorale maligna, fortunatamente riconducibile a una netta minoranza dei casi).