In parole povere accade che in caso mangiassimo meno di quanto dovremmo, il nostro corpo va a ricavare energia non soltanto prelevandola dalla riserva adiposa e da quella glucidica, ma anche con la demolizione delle proteine dei muscoli al fine di utilizzare quale riserva d’energia anche gli aminoacidi che costituiscono dette proteine.
Accade però, purtroppo che ogni fenomeno catabolico intervenga sui tessuti muscolari contribuisce a diminuire i processi metabolici e si rende, almeno in parte, responsabile di un effetto (poco piacevole) che è conosciuto con il nome di “effetto yo-yo” ed è quindi all’origine dei fallimenti di quei programmi di dieta eccessivamente restrittivi. Oltretutto occorre non dimenticare che processi catabolici “sensibili” a carico dei tessuti muscolari, tendono a renderli più flaccidi e contribuiscono al brutto e fastidioso raggrinzimento della pelle sovrastante i muscoli stessi.
Stante tutto quanto sopra risulta evidente che non si ricorderà mai abbastanza che, contrariamente a quanto molti media propongono ed a qualche pubblicità ingannevole (qualcuna proprio illegale), aminoacidi per dimagrire che compiano veri e propri miracoli NON ESISTONO.
Ciascuno di essi, difatti, compie una funzione specifica nel nostro corpo ed è quantomeno ingenuo pensare che introdurlo artificialmente in una maggiore quantità in qualche modo contribuisca a rendere più efficace o “potente” la funzione che esso esplica. Questa funzione, infatti, è generalmente regolata da tantissimi altri fattori. Facciamo un esempio: se integriamo la tirosina normalmente prodotta dal nostro organismo con altra introdotta dall’esterno (a meno che non sussistano condizioni patologiche che inducono una carenza di questo aminoacido o della fenilalanina), certamente non avremo aumentato l’azione di sintesi degli ormoni tiroidei, nonostante sia noto che la tirosina è preposta in modo diretto a questa sintesi.
Ovviamente resta reale il fatto che integrare proteine ed aminoacidi, come, del resto, abbiamo già ricordato, è in ogni caso un ausilio alla preservazione delle masse muscolari e nel sostenere l’insieme dei processi metabolici e questo è ancora più importante per quegli individui che per loro abitudini siano molto attivi e/o seguano diete povere di cibi con sufficiente contenuto proteico (povere, cioè, di carni, pesce, formaggi, legumi ed uova). Può accadere, inoltre, che anche i vegetariani stretti (i vegani, per intenderci) possano sentire il bisogno di un’integrazione nella loro dieta di amminoacidi naturali: non si tratterà, quindi, di aminoacidi per dimagrire, bensì di aminoacidi in grado di compensare le probabili carenze di proteine indotte da questi particolarissimi regimi alimentari.
Normalmente gli aminoacidi presenti negli integratori che si trovano in commercio hanno origini o animali (estratti dalle carcasse o dai peli) o origini vegetali (estratti dalla manioca e/o dal mais). Quelli di origine animale provengono per la maggior parte dalla Cina e vengono, com’è ovvio che accada, purificati ed assoggettati a stretti controlli sanitari (non inducono, quindi, alcun rischio per colui che li consuma). Quelli di origine vegetale vengono, per lo più, prodotti in Giappone e i due marchi più conosciuti sono Kyowa e Ajinomoto.
Volendo riassumere tutto quello che vi abbiamo esposto in questo articolo riferendo alle norme di sicurezza per il consumo di integratori a base di aminoacidi, ricordiamo che prima di assumere aminoacidi per dimagrire è molto importante fare una valutazione abbastanza precisa dei valori calorico-proteici del proprio regime alimentare e confrontarlo poi il fabbisogno reale di integrazione di proteine ed aminoacidi. Affinché la integrazione possa effettivamente essere un apporto di benefici reali, soprattutto, poi, calcolando e limitando eventuali effetti indesiderati, occorre stabilire le quantità da integrare, ponendola in relazione con le attività fisiche svolte e con il proprio stato fisiologicamente “standard”, sia dal punto di vista nutrizionale che dietetico.
In ogni caso, comunque, gli aminoacidi per dimagrire andrebbero assunti in un dosaggio compreso tra 5 grammi e NON PIU’ di venti grammi nelle ventiquattro ore.