La postura è molto importante in qualsiasi momento del giorno… e della notte. Purtroppo, però, la nostra concentrazione è spesso prevalentemente legata al mondo in cui ci muoviamo e ci sediamo durante l’arco della giornata, e quasi mai in quello della nottata, nonostante sia noto e palese che le persone che assumono posizioni sbagliate durante il sonno finiscono con il riposare male, sentirsi stanchi e subire conseguenze negative sulla salute e sull’intera qualità della vita.
Molto spesso, infatti, quando ci capita di svegliarci di cattivo umore, con un mal di schiena persistente o con l’impressione di non aver riposato affatto, diamo superficialmente le colpe al materasso. In realtà, non sempre è colpa del solo materasso (per quanto anche questo elemento abbia il suo concorso di responsabilità): la determinante principale del mancato congruo riposo è spesso da ricercarsi nella cattiva postura, che può determinare conseguenze anche serie come una sensazione di cronica fatica, apnea del sonno, mal di testa, bruciore di stomaco, mal di schiena e tanto altro ancora.
Prima di concentarci sull’oggetto del nostro approfondimento, legato alla posizione supina, cerchiamo di compiere un piccolo viaggio in quattro modi che vi consigliamo di non adottare se desiderate dormire serenamente.
Dunque, in che modo si può dormire bene? Sicuramente, la risposta più giusta è quella di ricorrere alla posizione supina, e quindi a pancia in su, con le braccia che scendono lungo i fianchi. Ancora meglio se mantenendo questa posizione avrete cura di mettere sotto le ginocchia un sostegno (è sufficiente un cuscino) che possa aiutare la colonna vertebrale a mantenere la sua curva nella parte bassa della schiena. Per avere un sostegno nella zona lombare, si può arrotolare un asciugamano sotto la vita.
Se riuscirete ad assumere la giusta abitudine a dormire in posizione supina, riuscirete altresì a ottenere dei concreti benefici. Questa posizione, particolarmente fisiologica e adatta al benessere della colonna vertebrale, permette infatti di eivtare le contratture muscolari, minimizzando i dolori muscoloscheletrici alla zona del collo e della schiena, e contrastando il reflusso gastroesofageo.
Concludiamo infine il nostro odierno approfondimento con una piccola curiosità. Vi siete mai chiesti perchè si parli di posizione “supina”? Il termine deriva, naturalmente, dall’appellativo anatomico “supinazione“, che si riferisce a uno specifico movimento che coinvolge l’avambraccio, e che porta il palmo della mano a rivolgervi dall’indietro all’avanti (cioè, dalla posizione posteriore a quella anteriore) se l’avambraccio e il braccio sono distesi, oppure dal basso verso l’alto, se l’avambraccio è flesso a 90 gradi e il braccio è esteso. Ulna e radio sono in posizione parallela.
Di conseguenza, nella posizione supina il corpo è sdraiato a pancia in su, con una posizione orizzontale e con la parte anteriore rivolta verso l’alto. Come noto, supino è inoltre il contrario di prono: nella posizione prona, infatti, il corpo si trova sdraiato in posizione orizzontale, ma a pancia in giù.