I valori ritenuti “normali” di globuli rossi, e utili pertanto per capire se si è o meno in una situazione di globuli rossi alti, variano da laboratorio a laboratorio. In linea di massima, è comunque possibile ricordare che il loro numero fisiologico, espresso in unità per micro litro (milionesimo di litro) di sangue, dovrebbe essere compreso tra 4 e 5,5 milioni per le donne, e 4,5 e 6 milioni per gli uomini.
Introdotto quanto precede, possiamo compiere un piccolo passo in avanti introducendo due termini spesso ricorrenti in tale scenario: poliglobulia e psuedoglobulia. Con il termine di poliglobulia si intende generalmente un numero elevato di globuli rossi (ovvero, come abbiamo visto, un numero che è superiore ai valori ritenuti fisiologici o normali), in maniera permanente. Di contro, se l’incremento dei globuli rossi rispetto ai valori normali è considerato temporaneo, si parla di pseudoglobulia.
A proposito di termini medici, spesso si usa il termine di politictemia per poter indicare un aumento dei globuli rossi che è causato da una malattia di natura ematica (per cui aumentano anche piastrine e globuli bianchi).
Per comprendere cosa possa comportare avere i globuli rossi alti, possiamo compiere un ulteriore passo in avanti introducendo la loro funzione: i globuli rossi (o eritrociti) sono cellule che non hanno nucleo, e che hanno come obiettivo fondamentale quello di trasportare l’ossigeno dai polmoni in periferia, assicurando in questo modo l’attivazione delle reazioni metaboliche di ossidazione, a loro volta necessarie per poter produrre energia.
Un incremento del numero di globuli rossi potrebbe pertanto essere spia di… “qualcosa” che non va. Se l’incremento è lieve e temporaneo, non c’è granchè di cui preoccuparsi. Se invece l’incremento è serio, il sangue diviene gradualmente denso e vischioso, passando con difficoltà nei vasi di piccolo calibro, e incrementando il rischio di ictus, di infarto, di angina. Diventano dunque frequenti i problemi di trombi.
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A questo punto possiamo arrivare all’ultima parte del nostro approfondimento, andando a individuare per quale motivo i globuli rossi sono alti: una volta conosciuta la causa, si potrà condividere con il proprio medico di fiducia la migliore terapia curativa.
In caso di policitemie c.d. “relative”, le principali determinanti potrebbero essere individuate in vomito, diarrea, ustioni di aree corporee sufficientemente vaste, diabete o stress.
Nel caso di policitemie assolute (cioè quelle in cui l’incremento della concentrazione dei globuli rossi è provocato da un effettivo incremento numerico), è possibile distinguere policitemie primarie (malattie croniche) o secondarie con ipossiemia (malattie dei bronchi, cardiopatie, metaemoglobinemia, sindrome di Pickwick, intossicazione da monossido di carbonio, permanenza prolungata in altura). Altra categoria è quella secondaria senza ipossiemia, che comprende patologie renali, sindromi paraneoplastiche e adenomi.
Tra gli altri possibili motivi che hanno comportato un incremento del numero dei globuli rossi, vi è anche il doping conseguente ad assunzione di eritropoietina e sostanze simili, come l’epoietine.
La cura della policitemia varia naturalmente a seconda della tipologia del problema. Sarà altrettanto ovviamente il medico a indicare cosa dovete fare una volta avuto i risultati delle analisi e formulato una diagnosi.
Ad esempio, se la causa del numero elevato dei globuli rossi è una policitemia secondaria, sarà necessario rimuovere la causa che la determina e, quindi, procedere a flebotomia per poter mantenere l’ematocrito sotto il 50%. La policitemia relativa viene invece trattata somministrando dei liquidi per via orale, o endovena. Infine, se si tratta di una policitemia primaria, il trattamento viene effettuato con farmaci chemioterapici.
Per maggiori informazioni, vi consigliamo naturalmente di consultare il vostro medico di fiducia, a margine di un’analisi del sangue.