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Categorie: Salute e Benessere

Granulociti eosinofili: cosa sono e quali sono i valori normali

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Redazione

Lo scopo dei granulociti eosinofili, è quello di fungere da strumento di difesa dell’organismo, contro ad esempio i parassiti: prodotti dal midollo osseo, provengono da cellule staminali comuni agli altri globuli bianchi, ai globuli rossi e alle piastrine.

Oltre che svolgere tale funzione positiva, purtroppo gli eosinofili granulociti svolgono anche una funzione negativa, poichè stimolano la secrezione di leucotreni, molecole che sono coinvolte nell’asma, e sono in grado di stimolare la secrezione di muco, favorendo la broncocostrizione.

La vita di tali globuli bianchi non è molto longeva: una volta che raggiungono la maturità, infatti, tali globuli circolano nel sangue per non più di 10 ore, migrando poi nei tessuti, e sopravvivendo tra gli 8 e 12 giorni, svolgendo le proprie funzioni sopra delineate.

I valori normali

I valori normali sono relativi a una concentrazione tra il 2% e il 4% di tutti i globuli bianchi. Naturalmente, considerando che ogni laboratorio di analisi presta una tabella di riferimento differente, il nostro consiglio non può che essere quello di procedere a un’attenta consultazione dei valori prestabiliti, e condividere i risultati con il vostro medico di fiducia.

Forma

Tali globuli bianchi si presentano al microscopio con una forma prevalentemente tondeggiante, con dimensioni tra i 10 e i 14 micron. Il nucleo è contraddistinto da due lobi che risultano essere legati da un filo di cromatina. Al loro interno i granuloci eosinofili possono vantare sia fattori per la risposta antiparassitaria, sia fattori che possono contrastare l’azione basofila.

La situazione di eosinofilia, ovvero il valore degli eosinofili più alto del normale, può essere determinata da una situazione di infiammazione e di infezione. Di fatti, quando viene rilevata una condizione di eosinofilia tissutale – ad esempio nell’analisi del muco – è possibili che i livelli circolanti nel sangue siano normali: il perchè è spiegato dal fatto che l’esame del sangue rileva solo elevate concentrazioni in tale fluido, e possono dunque essere associati a malattie causate da parassiti e reazioni allergiche ai farmaci.

Dunque, riassumendo la condizione di cui sopra, l’incremento dei valori si registra quando il midollo osseo ne produce in quantità eccessiva, o quando sono rilasciati in un sito specifico su soglie più alte: tra le condizioni che possono contraddistinguere tale scenario, ricordiamo la presenza di malattie parassitarie e fungine, le allergie (da farmaci, da alimenti, e così via), malattie surrenali, disturbi della pelle (una dermatite, ad esempio), tossine, asma, patologie endocrine, e così via. Di solito, a seconda dell’organo che manifesta l’elevata conta degli eosinofili, si può distinguere l’eosinofilia gastrointestinale dall’eosinofilia polmonare acuta, o sindrome di Loeffler.

Di contro, se i valori di tali globuli bianchi, la condizione è quella di eosinopenia, dovuta all’utilizzo di cortisone o a scenari di stress particolarmente prolungati, o ancora da infezioni batteriche aggressive.

Ma cosa sono i globuli bianchi?

Se al termine di questo breve approfondimento vi è sfuggito qualche concetto… forse conviene partire dall’inizio. Ovvero, cosa sono i globuli bianchi?

I globuli bianchi, noti anche con il nome di leucociti, sono infatti le principali cellule di difesa del nostro organismo. Tali globuli possono essere suddivisi in cinque diverte tipologie, con gli eosinofili, protagonisti del nostro approfondimento odierno, che ne rappresentano una piccola parte, insieme a neutrofili, basofili, linfociti, monociti. Ognuna delle categorie di globuli bianchi possiede funzioni specifiche, ed è presente nel sangue con un rapporto percentuale che nella vita di un individuo è di norma piuttosto stabile.

In ulteriore aggiunta a quanto sopra, possiamo anche ricordare che sulla base delle caratteristiche morfologiche e sulla base della diversa affinità ad alcuni coloranti istologici, i tipi di globuli bianchi possono essere raggruppati nella famiglia dei granulociti e in quella degli agranulociti: i primi presentano dei granuli nel citoplasma, mentre i secondi non dispongono di tale presenza: ai primi sono riconducibili i basofili (concentrati tra lo 0,5% e l’1% nel sangue), gli eosinofili (tra il 2 e il 4%) e i più diffusi neutrofili (tra il 60% e il 70%).

Fonti e bibliografia

  • Rugarli. Medicina interna sistematica. Estratto: Malattie del sistema endocrino e del metabolismo. C. Rugarli; Ed. EDRA; 2018
  • Il Sistema Immunitario. P. Parham; Ed. Edises
  • Middleton’s Allergy Essentials. Aziz Sheikh, Robyn E. O’Hehir, Stephen T. Holgate; Ed. Elsevier; 2016

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